Shibumi per la scuola

Da sempre la scuola a bordo ha occupato il primo posto delle nostre priorità. Sia sotto l’aspetto dell’apprendimento, sia sotto quello divulgativo. Portare la nostra esperienza tra i banchi, non solo di vita, ma anche di sensibilizzazione ambientale, è senza dubbio una buona occasione per avvicinare i coetanei di Iago e Nina a temi molto importanti e anche molto attuali. Per questo abbiamo deciso di metterci a disposizione delle scuole per intevenire nelle classi, portando la nostra esperienza e trattando diversi temi:

  • parallelismo vita di terra vita di bordo (quali differenze ci sono tra vivere a terra e vivere in barca)
  • plastiche e microplastiche (cosa sono e come le abbiamo classificate)
  • ambiente marino (l’importanza della posidonia e dei coralli)
  • i rifiuti a bordo (come gestiamo e smaltiamo i rifiuti a bordo)
  • energia e fonti rinnovabili (cos’è l’energia come la produciamo e monitoriamo bordo)
  • …altro, magari a richiesta secondo la programmazione scolastica.

I nostri incontri sono tenuti dai noi adulti, (mamma Sara creativa e papà Stefano fisico dell’istituto nazionale di fisica nucleare INFN) e secondo la disponibilità scolastica, anche dai nostri figli più grandi 9 e 13 anni.

Sono rivolti alle classi della scuola primaria e secondaria di primo grado, anche se lo scorso anno si sono estesi anche alle università. Siamo entrati nell‘Università Cattolica di Milano, perchè ha ritenuto interessante il nostro intervento nel laboratorio di progettualità sociale. Dare la nostra visione di progetto, come lo abbiamo disegnato e come abbiamo gestito imprevisti e cambi di programma è un aspetto curioso ed interessante anche nell’ambito dell’istruzione.

Organizziamo incontri da remoto della durata di un’ora circa. Al momento i nostri interventi (temi già proposti) non hanno un costo, ma chiediamo una donazione alla nostra associazione per sostenere il progetto. Se si volesse trattare un tema diverso da quelli elencati l’incontro avrà un costo fisso da valutare insieme.

Questo è un esempio di quello che possiamo raccontare nelle scuole, in base all’esperienza fatta quest’anno con le puntate sulla fisica tra le onde: il riassunto delle puntate.

DICONO DI NOI

Valentina Bruschetto -Docente Scuola secondaria Primo grado IC di Merone LC Stavo cercando un’esperienza unica per i miei ragazzi, che hanno vissuto per un anno rinchiusi dentro le pareti di casa e hanno visto il mondo dietro ad una mascherina. Volevo che assaporassero la vita in un altro luogo e che fossero consapevoli delle conseguenze e dell’impatto nell’ecosistema del nostro modo agiato di vivere. La semplicità con cui sono stati trattati argomenti complessi e la chiarezza espositiva unita alla realtà di questa esperienza di vita ha reso questo incontro un momento unico e indimenticabile. Inutile dire che il progetto è stato riproposto per il prossimo anno scolastico. QUI MESSAGGIO COMPLETO

Francesca Gisotti – Docente UNIVERSITA’ CATTOLICA MI. Nel pensare al mio laboratorio sulla Progettazione educativa per gli studenti del secondo anno del Corso di Laurea in Scienze dell’educazione è stato naturale chiedere a Sara e Stefano di portare la loro esperienza di progettazione di questo importante pezzo della loro vita. Verrebbe da pensare che un viaggio di un anno per mare non si possa che vivere all’avventura e all’insegna dell’improvvisazione. Finché non lo si ascolta, non si può immaginare quanto lavoro ci sia nello studio di ogni dettaglio, nella preparazione dell’itinerario e della barca che per un anno sarà “casa”, nella definizione degli obiettivi, delle rotte, del programma, nell’esplorazione dei propri desideri e sogni.  Quanto impegno nella progettazione di un piano di home-schooling per i ragazzi, nella  definizione dei metodi, nella declinazione di tempi e attività…
Insomma, anche le avventure più incredibili e apparentemente più “libere” hanno bisogno di una intenzionalità che consenta di aver chiaro un percorso davanti a sé. Ascoltare Shibumi ha permesso agli studenti, che utilizzeranno la progettazione come strumento fondamentale di lavoro educativo, di considerare quanto in ogni viaggio importante, così come in ogni cammino quotidiano, in ogni relazione educativa, in ogni impresa sia importante essere capaci tracciare un sentiero mantenendo sempre viva la disponibilità a cambiare rotta se serve, a ridefinire la meta, a operare con flessibilità e pazienza, a monitorare e a verificare. Ma ascoltare Shibumi ci ha dato modo di comprendere quanto sia fondamentale esercitarsi anche, e soprattutto, a valorizzare non solo l’esito finale ma anche tutta la ricchezza che regala ogni singolo passo del percorso, ogni movimento, ogni frammento che – se ci pensiamo bene – sono gli elementi costitutivi, e forse più importanti, significativi e duraturi, dell’intero viaggio.  

Maestra Gabriella Gentile Scuola primaria Tajani MI. Sono una maestra di 5° elementare e ho pensato che far intervenire Shibumi nella mia classe sarebbe stato un prezioso arricchimento per i miei ragazzi. Nella loro avventura oltre al coraggio di cambiare vita c’è tanto altro. Molti aspetti della loro esperienza li ho ritenuti interessanti per avvicinare i miei alunni a temi attuali come: il rispetto dell’ambiente, la lotta allo spreco e l’uso intelligente delle risorse a disposizione, sia sulla terraferma che in mare. Inoltre paragonare la vita di terra, con le complessità che incontrano loro nella vita a bordo, avrebbe avvicinato i bambini all’importanza dello spirito di adattamento, rispondendo così alle loro mille curiosità sulla vita di tutti giorni, soprattutto come si potesse vivere al meglio in uno spazio ristretto come una barca in 5.