Oggi è una di quelle giornate di settembre che ti tolgono il fiato ovunque tu sia, in cima al Resegone o in Melchiorre Gioia, alle Oasi di Baggero o in Tangenziale est. Sicuramente io so dove vorrei essere in queste giornate che ti regalano ancora il sapore dell’estate, ma che ti preannunciano già il clima dei prossimi mesi. Quando l’aria è tersa e il vento spazza via tutto, fa male, non per la cervicale che si ribella, anche, ma perchè i tuoi pensieri ti portano li, lontano da una tastiera e un monitor, lontano da disegni e consegne, lontano da scuola, asilo, spesa, lavatrici. Se chiudo gli occhi io sono li, sul tetto della dog-house a insalamare bene la randa, oppure a chiudere il tendalino e poi a ritirare le cose che potrebbero volare in mare, o a preparare un aperitivo con musica jazz di sottofondo, Ste sarebbe chinato a prua a rinforzare l’ancoraggio, Nina starebbe ballando sul ponte col vento che le scompiglia i capelli, Iago avrebbe un bastone in mano e si inventerebbe le sue storie sui cuscinoni di poppa, Pepper camminerebbe avanti e indietro senza sosta fino a quando trova un riparo dal vento che le fa alzare le orecchie e Timo, bhe se sto sognando allora Timo dorme in cabina sereno e felice, se non col cavolo che io potrei fare quello che ho scritto.

Se chiudo gli occhi sento il rumore della drizza che sbatte sull’albero, anche se sei convinto di averle bloccate tutte ce n’è sempre una che sfugge e si fa sentire proprio quando magari ti sei appena coricato per la pennica del pomeriggio, quando il vento entra fresco dal passauomo insieme a un raggio di sole, quello che ti acceca per un attimo e poi sparisce e segue il ritmo dettato dal brandeggio della barca.

Di certo, se sei in cabina a prua col capitano di dormire non ne hai voglia, ma sogni con lui la prossima tappa, la prossima avventura, il prossimo posto da vedere, vivere, respirare.

Ogni tanto senti lo “schaf” di qualche ondina che ti sbatte contro lo scafo, ma poca roba, solo  un rumorino di sottofondo che concilia il sonno. Di certo, se sei in cabina a prua col capitano di dormire non ne hai voglia, ma sogni con lui la prossima tappa, la prossima avventura, il prossimo posto da vedere, vivere, respirare. Ti chiedi se anche il giorno dopo sarà lui, il vento o LUI, il mare a dettare le regole, ti chiedi se anche domani le SUE intenzioni avranno la meglio sulle decisioni del capitano, perchè alla fine è lui, il MARE , che comanda, lui sceglie per te. Tu lo assecondi, come un bimbo capriccioso, come un bimbo che ti da gioie e dolori, come un bimbo che ha sempre delle emozioni da regalarti come un bimbo che ti da se tu gli dai e al mare l’unica cosa che puoi dare sono rispetto e umiltà. Certamente è un rapporto impari perchè in cambio di così poco lui ti da davvero tanto.

il rapporto con il mare è un rapporto impari perchè in cambio di così poco lui ti da davvero tanto.

Ecco cavolo, il mare! E’ quello che mi manca:  il mare!!! avrei voglia di alzare gli occhi e vederlo li fuori dalla finestra, non vedere mio zio che va in pollaio. Invece non posso fare altro che incollare gli occhi a una fotografia e tuffarmi nella library di Iphoto, recuperare due video, due instagrammate, far cadere una lacrimuccia e poi via, si richiude tutto nel cassetto, si ripone di nuovo li il sogno di poterlo vivere un giorno, di averlo tutto per te.

Ogni tanto guardo quei sogni e spero solo che non si incartapecoriscano…

sara rossini

La cosa che mi è mancata di più quest’anno, oltre a un po’ di relax, è stato scrivere il mio blog.Scrivere per me non è solo raccontare eventi, è fare pulizia mentale, è riordinare le idee, trasformare le emozioni in parole e fissarle li, in un angolo del cuore e nella mente del pc, è illuminare la creatività, è gioia, è pace. Ecco, non che adesso, tornati a casa, io abbia giorni relax-gioia-pace e amore per scrivere, ma mi rendo conto che, appunto per quello scritto sopra, ho bisogno di parcheggiare lavoro, lavatrici e swiffer e scrivere, scrivere, scrivere, ovviamente solo fino a quando quel puttino boccoloso biondo non reclama la ETTA.

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